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mercoledì, gennaio 30, 2008

CANALE AL TERMINILLO






Sabato 19 gennaio con un' ottima giornata di sole, una neve abbastanza dura e ben ramponabile, la compagnia di Massimiliano, un simpaticissimo ragazzo di Rieti conosciuto poco prima di attaccare in canale, ho potuto compiere una facile ma divertente ascensione lungo il canale centrale del Terminillo. Spero in un ulteriore prossimo innevamento per ritornarci e compiere altre di queste belle ascensioni lungo i diversi canali. 
Domenico

lunedì, gennaio 28, 2008

IL BEL SORATTE






Tra le dolci e verdi colline della Tuscia Romana, si erge d'improvviso un'unica montagna solitaria e singolare: il Monte Soratte.
Il Monte Soratte offre molte opportunità per associare ad una buona passeggiata un percorso culturale che porta il turista a contatto con luoghi ricchi di storia, dai panorami superbi ed accessibili a tutti in quanto di media difficoltà e durata.
Oggi eravamo in tredici di cui 5 simpaticissimi nuovi amici: Diana, Dea, Chiara, Francesco e Teresa a percorrere i sentieri che s'intrecciano e allo stesso tempo creano degli anelli per poter ammirare la bellezza di questa riserva naturale.
Dal centro del paese di S. Oreste ci siamo incamminati lungo l’itinerario degli Eremi visitando l'eremo di Santa Lucia,
L'eremo di Sant'Antonio, il Monastero e la chiesa di Santa Maria delle Grazie,
l'eremo di San Sebastiano e l'antica abbazia di San Silvestro.
Lungo l'itinerario si possono ammirare alcuni esemplari di lecci secolari che caratterizzato la fisionomia dei boschi che ricoprono il monte.
Proseguendo lungo il sentiero dopo l’ultimo eremo, siamo giunti ai pochi ruderi rimasti della “Casaccia dei ladri”, la leggenda dice essere stata utilizzata dai briganti. Proseguendo ancora un po’ verso il sentiero “Le Grotte”, per poi abbandonarlo e prendere una deviazione a destra giungendo al bel punto panoramico detto “La quadrara dell’aquila”. Da qui ci siamo goduti il panorama sul lago di Bracciano, i Monti Cimini, il Terminillo, Gennaro fino al Velino e altre. Con questa cornice a 360° abbiamo consumato il meritato pranzo. Qui come del resto lungo tutto il percorso, le foto sono servite per fissare i momenti belli di questa giornata. Scendendo lungo il percorso vita siamo giunti all’anfiteatro. Un anfiteatro in mezzo al parco è stata una scoperta davvero interessante. Da qui una breve visita alla grotta di S. Lucia.
Arrivati al paese di S.Oreste visto che avevamo ancora del tempo prima di rientrare a Roma, visto che a Roma c’era la chiusura del traffico fino alle 17, abbiamo pensato di fare una visita nel centro storico del paese gustandosi la tranquillità e il silenzio che si respirava camminando nelle piccole vie e piazze. Questo breve momento è servito per ritemprare la mente dal caos di Roma. Una sosta al bar ha chiuso dignitosamente la giornata prima del rientro.
Grazie a tutta la simpatica compagnia.

Altre foto le vedere cliccando sul link a DX "QUARDA TUTTE LE FOTO DEL BLOG"

P.S. Se volete lasciate il vostro commento

giovedì, gennaio 17, 2008

Domenica 27 Gennaio Escursione al M. Soratte


I percorsi del Monte Soratte
* Percorso degli Eremi

* Percorso delle carbonare e calcare

* Percorso di Santa Romana

* Percorso delle grotte

* Percorso Casaccia dei ladri

* Percorso Circolare

* Percorso Anello del Soratte

Tra le dolci e verdi colline della Tuscia Romana, si erge d'improvviso un'unica montagna solitaria e singolare: il Monte Soratte. Luogo affascinante e misterioso che da sempre ha stimolato la fantasia e la spiritualità grazie ai Meri, gigantesche voragini carsiche che si aprono a cielo aperto nella roccia.

I percorsi che si possono attraversare all'interno della Riserva Naturale del Monte Soratte sono di diverse difficoltà: adatti a persone esperte ed allenate al trekking, ma anche a persone di tutte le età, bambini e anziani indifferentemente.
Il Monte Soratte infatti offre molte opportunità per associare ad una bella passeggiata un percorso storico-culturale che porta il visitatore a contatto con luoghi ricchi di storia e con panorami superbi.

APPUNTAMENTO ORE 7.30 IN PIAZZA BOLOGNA DAVANTI ALLE POSTE

(chi può avere la macchina a disposizione la porti)


Come arrivare

In autostrada
* Da Roma: Autostrada del Sole A1 (uscita Ponzano Romano-Soratte)
Viabilità ordinaria
* Da Roma: SS Flaminia * Da Roma: S.P. Tiberina

IN CASO DI MAL TEMPO L'ESCURSIONE E' RINVIATA


venerdì, gennaio 11, 2008

Addio Sir Edmund Hillary






Il mondo piange il re dell'Everest:
l'alpinista neozelandese, primo sul 
tetto del mondo, è morto a 88 anni

Il mondo piange Sir Edmund Hillary, l’uomo che nel 1953 assurse a fama mondiale quando divenne il primo uomo a scalare l’Everest. «Una figura eroica, il neozelandese più famoso del mondo», lo ha definito il primo ministro della Nuova Zelanda, Helen Clarke. Per il premier britannico, Gordon Brown, è stato «un autentico eroe che catturò l’immaginazione del mondo». «Abbiamo perso un grande amico del Nepal e un eroe mondiale», ha affermato il ministro del Turismo, Prihtvi Subba Gurung.
La comunità degli sherpa nepalesi, che lo chiamava «Burra Sahib» (grande statura, grande cuore) per il suo impegno umanitario negli altipiani himalayani dove aveva fatto costruire scuole, ospedali e piste d’atterraggio, lo ha ricordato come «un secondo padre» e ha annunciato che gli dedicherà un monumento. In omaggio alla tradizione buddhista, sono state anche organizzate preghiere per la sua reincarnazione da uomo. L’impresa che fece entrare Hillary nella storia dell’alpinimso fu compiuta il 29 maggio 1953, quando arrivò fino alla vetta di 8.848 metri insieme allo sherpa Tenzing Norgaylen. Toccare la cima più alta del mondo era una sfida che per decenni avevano tentato invano i più grandi scalatori.
Inquadrato in una spedizione britannica, Hillary non doveva essere il primo in cima: altri compagni arrivarono a poche centinaia di metri dal «tetto del mondo» ma furono fermati dalla fatica e dalla mancanza di ossigeno. Dopo una notte di riposo, il neozelandese giunse sulla vetta insieme a Tenzing, anche se, per evitare polemiche, fu lasciato credere che ci fossero arrivati tutti insieme. Solo molti anni dopo lo sherpa nepalese rivelò al mondo la verità.
Quando Hillary si ricongiunse al resto della spedizione, si tolse la maschera dell’ossigeno e pronunciò una frase entrata nella leggenda: «L’abbiamo battuto, questo bastardo!». La conquista dell’Everest fu compiuta nello stesso giorno in cui a Londra veniva incoronata la regina Elisabetta, il che aumentò il fervore patriottico per l’impresa. Modesto e generoso, sir Edmund Hillary era diventato «un secondo padre» per il popolo nepalese.
Hillary ha dedicato gran parte della sua vita ad aiutare il popolo nepalese degli sherpa tramite l’Himalayan Trust da lui fondato, riuscendo a costruire scuole e ospedali. Era anche presidente onorario dell’American Himalayan Foundation, un’associazione non-profit che cerca di migliorare l’equilibrio ecologico e le condizioni di vita dei popoli himalayani. Hillary, che nella vita di tutti i giorni esercitava il mestiere di apicoltore, ha affermato di considerare i suoi successi in campo umanitario come la sua più grande conquista.

giovedì, gennaio 10, 2008

CHE PECCATO!

In questi giorni ho fatto una passeggiata nel parco naturale dei Monti Lucretili. Arrivato a Palombara Sabina mi sono portato all’attacco del sentiero che parte sotto la ex funivia vicino ai ruderi del convento di S. Nicola e porta alla vetta del Monte Gennaro. Percorrendo con calma i 25 tornanti del sentiero lungo il bosco, ho raggiunto la vetta della torretta. Il panorama che mi appare in quota appena arrivato è spettacolare, si vede a 360 gradi ovunque, si vedono il Velino, il Gran Sasso, il Terminillo, poi si passa alla pianura Romana, al Soratte, e a tutti i paesi della zona.
Dico tra me e me che sono fortunato ad avere un posto del genere a poca distanza da Roma.
Proseguo fino all'albergo e qui la bellezza è delusa dallo sconforto, tutto l’albergo costruito a fianco dell’arrivo della funivia è distrutto. Noto in oltre ancora alcune ceste della telecabina appese ai cavi ma sopratutto quelle brutte antenne piantate sopra questa montagna. Un vero e proprio disastro ambientale non indifferente lasciato avanzare per così tanti anni. V'invito a fare una passeggiata per capire quello che cerco di dire.
Con una delusione profonda nel cuore per ciò che avevo appena visto mi dirigo verso la cima del Gennaro che dista ormai a poca distanza. Un vento gelido mi accoglie e l’aria frizzante mi riempie i polmoni e mi da un senso di purezza e libertà. Dimentico in pochi minuti l’orrenda visione. Ritornando lungo l’itinerario di salita, passo velocemente davanti a ciò che mi aveva ferito. Voglio ritornare portandomi impresso negli occhi solo il bello che il parco ha voluto donarmi. Mi auguro che chi di dovere intervenga al più presto per risolvere questo grave problema e ridonare bellezza e splendore a questa meravigliosa porzione di natura.