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martedì, dicembre 14, 2010

Sulla cima del Monte Navegna

By Berardo
By Berardo
By Domenico
By Domenico
By Berardo

Oggi la giornata si è presentata un pò uggiosa ma non freddissima. Sulla cima a causa della nebbia a reso scarsa la visibilità sul panorama che da questo punto si può ammirare. Sono condizioni meteo che hanno comunque un loro fascino, almeno per il sottoscritto. Ci siamo ritrovati ad Ascrea in 12 di cui 1 che veniva per la prima volta. Il percorso si è svolto ad anello passando da prima per i ruderi di Mirandella, poi a F.te le Forche, il colle di Nogaro e su fino alla cima. Il ritorno uguale fino a F.te le Forche e poi siamo scesi costeggiando il fosso di Valloppio. Lungo tutto il giro si ha spesso, grazie a delle bellissime finestre che si aprono all'improvviso una splendida visuale sul lago del Turano e il paese di Castel di Tora.
Una bella escursione adatta a tutte le stagioni.




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lunedì, dicembre 13, 2010

Ciao Antonio

Carissimi tutti che passate su questo blog, voglio condividere con ciascuno il ricordo del nostro caro amico Antonio Durante.
Forse alcuni di voi l'hanno conosciuto perchèi in diverse occasioni ha partecipato alle nostre escursioni e molte volte è stato presente nelle feste a scopo benefico che durante l'anno sono state organizzate.
In questi giorni infatti ha lasciato questa vita per incamminarsi verso una senza dubbio migliore. Li potrà raggiungere vette molto più alte e belle.
Sono sicuro che il suo spirito sarà sempre presente nel nostro gruppo che tanto amava.

Grazie Antonio per averti conosciuto e stimato in tutti questi anni.
Un caloroso abbraccio a nome mio e di tutti penso quelli che ti hanno conosciuto.

Ciao
Domenico

lunedì, novembre 15, 2010

70 piedi e 4 zampe sulla cima del M. Pellecchia






Un folto numero di escursionisti ( 35 ), più la simpatica cagnetta Duchessa, hanno partecipato domenica 14 novembre all'escursione sul Monte Pellecchia. Circa dieci fra ragazzi/e nuovi si sono aggiunte al nostro gruppo grazie ad un passa parola ormai diffuso. La giornata sin da subito si è aperta con un bellissimo sole e con un clima primaverile un pò in contrasto con i colori ormai autunnali del bosco che come un manto avvolgeva tutto il gruppo dei Monti Lucretili. L'ascensione con partenza dal paese di Monteflavio si è sgranata dolcemente come un rosario umano che in fila indiana, prima lungo una carrareccia e poi per sentiero nel bosco fino alla cima prima del Pizzo Pellecchia, prima tappa del nostro giro. Preseguendo poi lungo la cresta fino a raggiungere la cima del Pellecchia. Nel gruppo come sempre succede l'amicizia e i rapporti anche con quelli che per la prima volta vi partecipano è stato molto famigliare e di accoglienza, sembra che siano sempre stati con noi. Lungo la salita un cielo terso ha reso la visuale nitida su tutti i gruppi montuosi circostanti, dei quali alcuni dei più alti (Sirente, Velino, Gran Sasso e il Terminillo), ricoperti con una prima leggera spruzzata di neve per ricordarci l'inverno. Oggi molti altri escursionisti hanno scelto questo itinerario rendendo la vetta un pò affollata. Si capisce questa scelta per l'ottimo periodo dove la natura si presenta in in questi luoghi con una delle sue più belle vesti.
Una piccola esperienza che rivivo spesso: "molte volte quando salgo sulle cime dei monti da solo e in diverse stagioni dell'anno rimango sempre rapito da ciò che il creato ci offre e ne godo immensamente in uno stato direi di contemplazione. Quando riesco come ieri o in tante altre occasioni vissute in questi anni con questa iniziativa, dove insieme ad altri si sperimentiamo le stesse emozioni, il un piacere è centuplicato perchè diventa un gruppo, un corpo vive e gode insieme una stessa realtà".
Un grazie a ciascuno.
Domenico



martedì, ottobre 19, 2010

ALPINISMO EROICO

A settanta anni dalla morte di Emilio Comici (1901-1940), alpinista e speleologo triestino, lo ricordiamo come precursore dell’arrampicata sportiva moderna. La sua è una figura assolutamente irripetibile: oltre ad essere stato il primo ad aprire una scuola di alpinismo, trasformò una concezione ancora militaristica della montagna in prestazione sportiva, studiando allenamenti specifici e nuove tecniche (famosa la corda doppia alla Comici). Oltre ad avere uno straordinario talento nell’arrampicata, mostra una concezione per l’armonia del gesto, la purezza dello stile e la ricerca della linea estetica ideale, quella della “goccia che cade”: andava sotto la verticale di una cima e tirava su dritto. Riccardo Cassin di lui disse: «In più di cinquant’anni non ho mai visto nessuno arrampicare con tanta apparente facilità, con tanta eleganza»..
Ancora oggi è famosa e in parte inspiegabile, la salita in solitaria e senza corde sulla parete Nord della Cima Grande di Lavaredo nel 1937: una prestazione fra le più grandi di tutta la storia dell’Alpinismo.
Il bellissimo originale e storico video ci mostra le doti del grande alpinista.

domenica, settembre 12, 2010

In cima al Murolungo






Partenza da Cartore (Borgoroe - RI) in 17 arzilli scarpinatori per puntare alla conquista del Murolungo lungo la bella Val di Fua. Senza raggiungere il Lago della Duchessa, dove invece passeremmo al ritorno per compiere l'anello, all'altezza delle case dei pastori abbiamo piegato a destra raggiungendo la base della cresta del muro per percorrerla fino alla vetta con itinerario a vista. Come da ogni cima raggiunta in questa parte dell'appennino anche da qui la bellezza dei panorami ci ha fatto "dimenticare" la fatica dell'ascensione.
Alla prossima

Vedi le foto

mercoledì, giugno 30, 2010

Lago della Duchessa


Grazie alla disponibilità e alla professionalità di Giampiero, guardia parco dei monti della Duchessa, che gentilmente ci ha accolti a Cartore (da dove inizia il sentiero per il lago) abbiamo potuto tramite una breve descrizione su ciò che la vita del parco racchiude, essere inseriti e guidati in qualche modo a ciò che lungo il percorso avremmo potuto incontrare come flora e come fauna. Armati di queste nozioni e con tanta voglia di incamminarci ci siamo inoltrati nella bellissima Val di Fua. Il Vallone è incassato e molto boscoso, all'ombra per tutta la giornata. Piccolle soste ci hanno aiutato per affrontare i tratti un pò più ripidi. Le risate e lo scambio su vari argomenti tra i venti partecipanti, hanno dato quel tocco di bello e gradevole nel trascorrere queste ore insieme. Usciti dal magnifico bosco di faggi del Vallone del Cieco raggiungiamo in breve gli "stazzi" (rifugi di pastori) della località Le Caparnie. Da questo punto con graduale e riposante salita si arriva al Lago della Duchessa. Attorno le cime del Muro Lungo, del Morrone. Un ambiente per noi che veniamo per la maggior parte da Roma che ha saputo trasmetterci un senso di serenità e pace, un toccasana per affrontare la settimana. Dopo il pranzo abbiamo pensato di fare anche il breve giro del lago per godersi da tutti i suoi lati il panorama circostante. La giornata limpida e non troppo calda ha fatto la sua buona parte per un'escursione come questa. Foto di rito e poi via verso il ritorno. Anche oggi 5 nuovi partecipanti si sono aggiunti al gruppo. Con una tranquilla discesa ci siamo portati al punto di partenza. Dopo di che la classica sosta al bar per concludere in bellezza.
Grazie a tutti
Domenico

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domenica, maggio 23, 2010

Lo Sprone è sempre lo Sprone






Con una giornata stupenda come quella di domenica scorsa, un itinerario come la salita allo Sprone Maraoni nei Monti Lepini non poteva essere che una scelta ben azzeccata. La natura si manifesta in questo periodo lungo tutto il sentiero con la sua bellezza di colori e la freschezza del risveglia alla nuova stagione.
Anche oggi nel gruppo si sono aggiunte tre persone nuove. Questo fatto che ogni volta qualcuno arriva o per il passa parola o per una vista casuale sul blog mi fa molto piacere. Lo scopo per cui è nata questa iniziativa è proprio questo, conoscere persone nuove.
Grazie Domenico

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Sprone Maraoni



lunedì, febbraio 22, 2010

Alternativa alla ciaspolata

Nessuno di noi si sarebbe mai aspettato che domenica all'uscita del casello autostradale di Tornimparte ci fosse una fila interminabile di auto e autobus bloccati lungo la strada che sale a Campofelice, ed una altrettanto lunga che scendeva. Troppa neve nella strada? Non avevano le catene a bordo e la polizia li faceva tornatre indietro? Tutto questo ci ha costretti a cambiare decisamente programma. Una breve consultazione fra di noi e abbiamo aptato per andare a Cartore per imboccare il sentiero che lungo la Val di Fua porta al lago della Duchessa. Ci siamo così incamminati lungo la bellissima valle fin tanto che si poteva arrivare senza le ciaspole, visto che in pochi le avevamo. Infatti dovevemo nolleggiarle a Campofelice. Pian piano il serpentone composto da una trentina di persone saliva lungo la valle. Più ci si alzava di quota l' aspetto cambiava mostrando la sua veste invernale. Lungo il sentiero brevi trati atrezzati con delle catene mettevano un pò in sicurezza i passaggi più a rischio. La neve si faceva sempre più alta fin tanto che abbiamo dovuto fermarci. Solo alcuni muniti di ciaspole hanno continuato fino al lago della Duchessa. Nella sosta non sono mancati momenti per divertirsi sulla neve. Alla fine la giornata, grazie anche ad una discesa veloce, si è conclusa prima del previsto. Penso che quando si va in montagna bisogna mantenere un spirito ed una capacità di adattamento agli imprevvisti, fa parte dell'avventura. In fondo può essere pure piacevole.