lunedì, ottobre 23, 2006
Brevi note sull’escursione al Parco Nazionale d’Abruzzo
La bellezza di Civitella Alfedena, piccolo paese immerso nel cuore del parco, si è potuta ammirare sin dalle prime luci dell’aurora che ci hanno accolto al nostro risveglio.
Dopo una buona colazione, e una certa euforia, in 9 dai giovani diciassettenni ai più adulti sessantenni, ci siamo incamminati lungo il sentiero I1 che dal centro del paese ci avrebbe condotti fino al Passo Cavuto, meta che ci siamo proposti per poter ammirare i branchi di camosci.
Con il passo lento ma costante del nostro decano e conoscitore della zona Bruno, ci siamo inoltrati nella faggeta ammirando le mille sfumature dei colori che l’autunno usa per rivestire questi particolari ambienti. Osservado queste bellezze, l’occhio sconfinava ben oltre le chiome degli alberi, fino ad arrivare al cielo. L’azzurro che lo caratterizzava alla nostra partenza cominciava però a prendere sfumare dai toni sempre più grigi. In breve tempo sopra le nostre teste si sono formate grosse nubi dal tono minaccioso. Dagli zaini si sono fatte strada fra panini e borracce, le mantelle che alle prime gocce d’acqua hanno pensato bene di fare il proprio dovere. Con una nuova grinta abbiamo proseguito il nostro percorso. La buona volontà però ad un certo punto ha dovuto arrendersi a una sempre più persistente pioggia. Una smorfia d'amarezza si è stampata nel volto di ciascuno nel dover prendere la triste decisione del ritorno. In montagna capitano di questi momenti, bisogna saperli accettare in modo sereno. Ci siamo così detti che il parco nessuno lo sposterà e neppure i camosci, quindi si può sempre ritornare con la speranza di trovare delle condizioni meteo più clementi. Lungo il ripiego siamo passati alla fossa del lupo che si trova nel centro del paese di Civitella, dove vivono alcuni lupi con la speranza di fare qualche foto. Ma anche di loro nessuna traccia, hanno pensato bene che con quel tempo di rimanersene rintanati da qualche parte.
Lungo la strada del ritorno sosta in un giardino di Pescasseroli per consumare nonostante tutto in allegria il nostro pranzo. Al nostro rientro a Roma, dopo i consueti saluti di congedo, ci siamo lasciati con l’appuntamento per chi po’ di rivederci alla prossima uscita.
Ancora una volta mi sembra di poter costatare, che questi momenti vissuti insieme a contatto con la natura e con lo spirito con cui li propongo (vedi sul blog ciccando su Benvenuti), le persone che magari vengono per la prima volta e si conoscono li per li, e con quelli che già vi hanno partecipato, sia un modo interessante per creare dei rapporti semplici ma veri, fatti di accoglienza. Condivisione e amicizia.
Altre foto le trovate cliccando "su guarda tutte le foto del blog"
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Domenico
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1 commento:
Ciao Dono...
Mi domandavo da un po' come fosse andata la gita.
Che peccato, però...
Se la riprogrammerai, spero questa volta di poter essere presente!
A proposito, è previsto qualcosa per novembre?
Grazie e a presto!
Maria Chiara
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