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lunedì, agosto 27, 2007

La Traversata dei Liskamm (Monte Rosa)




Finalmente questo 18 agosto 2007 dopo un attesa di tre anni, siamo riusciti a compiere con delle condizioni meteo molto favorevoli la traversata dei Lyskamm. È stata un’esperienza indimenticabile.
Con Donato Chiampi di Verona (compagno da tanti anni di scalate su ghiaccio e roccia) e Siegfried Komorek di Hockenheim (Germania) ci siamo avventurati in questa scalata.
Che dire della traversate dei Lyskamm... Immaginate di camminare su una lama di coltello bianco con un panorama mozzafiato che non permette di distogliere lo sguardo dai ramponi! Dal Rifugio Gnifetti (3647 m) siamo partiti alle 5,30 risalendo alla luce delle nostre frontali il ghiacciaio del Lys fino al Colle del Lys (4250 m). Lasciando sulla nostra destra la marcata traccia che porta alla Capanna Margherita abbiamo raggiunto la base della nevosa Cresta Est. Prima di affrontarla, ci siamo concessi una breve pausa per bere un po’ di tè caldo e mangiare alcuni pezzetti di cioccolata fondente. Nel frattempo l’alba cominciava ad illuminare una ad una tutte le cime del Monte Rosa creando tutto intorno un ambiente surreale, fantastico molto difficile da descrivere a parole. Cominciamo a scalare. L’attacco della prima Cresta ha una pendenza di circa 45 gradi, davanti a noi due guide con i propri clienti ci hanno aiutato nel seguire la traccia. Dapprima ci siamo mantenuti sul filo, e in seguito scendendo anche di qualche passo sulla precipitante parete nord per non dar troppa confidenza alle suggestive ma infide cornici di neve che il vento delle alte quote ha disegnato lungo tutto lo spartiacque della montagna. Successivamente il pendio della cresta si è addolcito sino a spianare creando così, un susseguirsi di saliscendi molto affilati ed aerei anch'essi percorsi sul filo. Si ha distinta la percezione del vuoto. L’ambiente è grandioso, i ghiacciai pensili del versante settentrionale, la tormentata lingua del Grenzgletscher, mentre in fondo si intravedono come formichine le colonne di alpinisti in marcia alla volta della Capanna Margherita. Un brevissimo passaggio su roccia ci porta alla vetta orientale e alla sua croce semisepolta dalla neve: il punto culminante dei Lyskamm la cima orientale (4527 m.). Qui il panorama è a 360° e con il celo terso abbiamo ammirato tutte le più belle cime, dal Cervino al Monte Bianco dal Gran Paradiso fino in fondo al Monviso e tutta la catena delle montagne Svizzere. Le foto non si sono risparmiate per immortalare questo dono specialissimo avuto in questa giornata. Poche sono le volte in cui ci sono delle condizioni cosi favorevoli nel compiere questa traversata. Infatti spesse volte in questo itinerario il forte vento e la presenza di cornici sono tra le principali difficoltà che posso rendere ancora più difficile il percorso di questa cresta tra le più belle ed ambite delle alpi. Dopo aver dato omaggio alle meraviglie circostanti ci siamo prestati con attenzione nel proseguire in quello che è l’inizio della vera traversata in cresta verso la cima occidentale (4481 m). La cresta per tutta la sua lunghezza di circa 4 km, si è presentata molto aerea ed affilata da seguire fedelmente. Abbiamo proceduto con un passo puntando saldamente i ramponi uno davanti all’altro per quanto si presentava sottile in certi tratti. La piccozza ben puntata a monte ci dava stabilità e sicurezza. La traversata ha presentato alcuni tratti di misto con difficoltà di (III) superando un gruppo di roccette in leggera discesa e un più considerevole risalto roccioso. Continuando su terreno misto alternando passaggi su roccia, neve e ghiaccio siamo arrivati nella cima occidentale. Qui ci concediamo un pò di riposo godendoci un caldo sole. Quanto ci sarebbe piaciuto rimanere a lungo in quel posto di “paradiso” senza dover fare i conti con il tempo per la discesa. Consumando quei pochi minuti che ci siamo concessi per rimanere in vetta riprendiamo la discesa scendiamo la ripida parete Ovest del Lyskamm occidentale, rimanendo vicini al costone roccioso che delimita la parete abbiamo raggiunto così a breve il Colle del Felik (4061 m.). Possiamo vedere anche in lontananza i nostri passi impressi nella neve. Nel Colle del Felik incrociamo la frequentata traccia della via normale al Castore. Prima di proseguire lungo questa traccia che ci avrebbe condotti in breve al rifugio Quintino Sella (3585 m.) ci concediamo un ultimo riposo facendoci baciare dal sole stesi sulla neve. Ci siamo fatti scattare alcune foto da degli alpinisti Spagnoli con dietro le nostre spalle i Lyskamm per ricordare la nostra impresa. Giunti al Quintino Sella abbiamo calcolato che la traversata tra rifugio e rifugio (circa 7 Km) ci ha impegnato per circa sei ore e mezza. La gioia e la soddisfazione nei nostri volti erano incontenibili, una stretta di mano reciproca e un abbraccio sono stati i segni della fiducia e della stima che ognuno aveva verso l’altro. Seguiamo ora l'obbligato percorso attrezzato con funi e ponticelli che velocemente ci porta a raggiungere gli impianti della seggiovia della
Bettaforca (2680 m).

6 commenti:

Marie Claire ha detto...

Non ti smentisci mai!!!!

Ci vediamo il 29 settembre?
:-)

Anonimo ha detto...

Semplicemente grandioso;un itinerario altamente appagante,alpinisticamente adrenalinico.Foto stupende,di quelle che ti capitano raramente.Se le condizioni meteo sono ideali allora è il massimo.Quando salii sulla Punta Gniffetti valutammo con alcuni miei compagni la possibilità di fare i Liskamm.Erano altri tempi;queste grandi montagne ci incutevano un pò di timore.Ora siamo cresciuti e già parliamo di M.Bianco e Cervino.
Già!Quest'ultimo sarà il gigante da conquistare l'anno prossimo e dal versante italiano.
Il Civetta quest'anno mi ha "respinto".Ci resti veramente male quando hai solo un giorno a disposizione e il meteo ti dice no!
Voglio rifarmi ad ottobre sul Gran Sasso;sto pensando a una due giorni con base il rif.Franchetti:la Danesi e il Ventricini un giorno e la Ricci o la vetta centrale del Corno Grande il giorno seguente.
Se non hai problemi possiamo organizzarci insieme.
Che ne pensi?

bera ha detto...

Una vera impresa degna di gente tenace ed audace come voi!!

Spettacolo della natura semplicemente meraviglioso!
Foto stupende che possono solo far immaginare la bellezza e, soprattutto, le sensazioni che si possono provare in queste occasioni!

Troppo tardi sono arrivato ad amare la montagna!!

Attraverso il tuo coraggio, i tuoi occhi, ed il tuo obbiettivo però posso almeno godere un po' di questa meravigliosa natura.

Grazie.
Ciao.

berardo

Anonimo ha detto...

Una sola parola per quanto hai vissuto ed immortalato:STRAORDINARIO!!!!
Anna Maria

nichi ha detto...

Domenico, sono rimasto senza parole.
Ho tanta strada da fare per percorrere questi sentieri, ma un giorno, spero di diventare abbastanza "grande" per affrontarli.

Un saluto nichi

Wicca ha detto...

Che roba! Non sono mai stato così in alto! Siete audaci e bravi, anche come fotografi!
rob