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giovedì, maggio 10, 2007

27 Maggio M. Navegna (1508 m)

Area Picnic
Fonte Le Forche
Veduta sul Lago del Salto
Veduta sul Lago del Turano
Vetta Navegna
Dall’autostrada A24 Roma-L’Aquila, si esce al casello di Carsoli-Tagliacozzo in direzione Carsoli. Immediatamente si seguono le indicazioni per Turania , per poi incontrare quelle per il Lago del Turano. Ad una biforcazione della strada, proseguire in direzione di Rieti. Giunti a costeggiare il lago, dopo un po’ si prende a destra la strada che sale ad Ascrea. Nel paese si segue l’indicazione per la caserma dei carabinieri e si parcheggia poco dopo dove la strada finisce (770m). Una grossa scritta in rosso indica il punto di partenza.
Difficoltà e tappe intermedie: media difficoltà fino alla Fonte Le Forche 1 h e 30 (1140 m). Qui, oltre al fontanile, si trova un’area picnic ben attrezzata. (prima tappa). Da questo punto continuando ancora per 20 minuti e sempre di media difficoltà, si giunge ad un posto dove si scopre completamente un bellissimo panorama verso il lago del Turano e il paese di Castel di Tora (seconda tappa). L'ultimo tratto per arrivare in vetta richiede ancora poco più di 1 h di cammino e il sentiero si fa più ripido e quindi impegnativo.

Dislivello: 738 m

Tempo di percorrenza: A/R 5h

NOTE: se la giornata è particolarmente soleggiata e calda, portare una buona scorta d'acqua, un cappellino, occhiali da sole ed eventualmente delle creme protettive.

La Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia copre un territorio di 1.350 ettari, il paesaggio montagnoso, tipico delle parti piu alte della Sabina. Il paesaggio vegetale della Riserva è costituito da rigogliosi boschi di quercia, castagno, faggio ed estesi pascoli.
La vetta più alta di questo territorio è il monte Navegna, seguito dal Monte Cervia. I due massicci sono tagliati dalle gole dell'Obito, valle fluviale di notevole bellezza caratterizzata da una profonda forra che si allarga man mano che dalle rocce calcaree scivola verso le più tenere marne.
Gli animali simbolo del territorio sono tre: l'aquila reale, il lupo e il gatto selvatico. Tra i rapaci è comune la poiana, il gheppio e più raro lo sparviero.
Dalla vetta è possibile ammirare, oltre al panorama del Turano che ci ha accompagnati per tutta la salita, anche l’altro versante con il Lago del Salto. Si riconoscono molte delle cime caratteristiche del Lazio e dell’Abruzzo. Si distinguono molto bene anche il Monte Soratte sul versante del Turano e più in lontananza il Gran Sasso sul versante del Salto.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Davvero molto bello IL posto;IL lago,in una posizione incantevole in mezzo AI monti.E dire che l'autostrada dei parchi l'ho percorsa diverse volte e purtroppo per chi viene DA lontano ci si dirige verso luoghi più blasonati (Gran Sasso,Maiella) ignorando queste perle nel paesaggio circostante.
Succede anche dalle mie parti.Nel periodo estivo vengono battute dagli escursionisti Le zone del Pollino e del Dolcedorme,mentre altri posti non vedono mai la presenza dell'uomo.
Un caro saluto....
Master

Anonimo ha detto...

Fare torrentismo è una delle attività che preferisco.E' altamente appagante,soprattutto se si percorrono gole o canyon.Se vieni dalle mie parti in estate non puoi perderti assolutamente il Raganello.Ti concedo di fare qualche ricerca in web.Una bella foto la trovi nel link di fianco il mio blog ("Le grandi gole del Pollino").
Splendido il Centenario;avete stabilito una data?Fammi sapere. Comunque sarà difficile spostarmi in giugno anche perchè per luglio stiamo preparando la Marmolada e le tre cime di Lavaredo.
Molto probabilmente potrò venire in ottobre;mi piace da matti la ferrata Ricci e la Vetta centrale dal Calderone,vedremo.
Un caro saluto..Master