A volte è un approccio facile, altre volte più difficile. C'è chi cammina come un treno, lasciandosi i genitori a debita distanza; c'è chi si ferma a ogni passo e vive l'escursione come una sorta di penitenza. Non bisogna mai imporre ai bambini di seguirci, ma solo proporre e invogliarli. Nel portare i bambini in montagna, occorre tenere presente un fatto basilare: le loro esigenze sono radicalmente differenti da quelle degli adulti. Gli adulti vogliono raggiungere una meta ben precisa, ammirare grandi panorami, portare a termine l'escursione programmata. La fatica, i disagi e le difficoltà sono tutti fattori accettati di buon grado, perché finalizzati alla "conquista" della vetta, con la conseguente soddisfazione.
La primaria esigenza dei bambini, invece, è una sola, giocare e divertirsi. Di conseguenza, le prime passeggiate in montagna, devono essere brevi, assolutamente non faticose, e soprattutto con tante occasioni per giocare. Obbligare i bambini a scarpinare per ore e ore fino a una vetta o a un rifugio rischierebbe solo di generare un rifiuto.
I bambini si affidano totalmente ai genitori, o comunque agli adulti. I genitori devono essere in grado di ripagare una simile fiducia, infondendo la massima calma e sicurezza, sempre e in tutte le situazioni. Se il genitore iniziasse a manifestare dubbi, paure, ansie, ad esempio per aver sbagliato strada, o per il sopraggiungere della nebbia o di un temporale, il bambino se ne accorgerebbe immediatamente, e per lui sarebbe il dramma.
I bambini vogliono imitare i grandi, sentirsi autonomi. Anche in montagna, è senz'altro consigliabile cercare di responsabilizzarli: assegnare piccoli compiti, far portare il loro zainetto personale, quando possibile far guidare a loro il gruppo.
Avvicinandoli in questo modo alla montagna, probabilmente si appassionereanno come noi e forse più di noi. Potremo trasmettere loro tutta la nostra esperienza e condividerne di nuove.
I bambini si affidano totalmente ai genitori, o comunque agli adulti. I genitori devono essere in grado di ripagare una simile fiducia, infondendo la massima calma e sicurezza, sempre e in tutte le situazioni. Se il genitore iniziasse a manifestare dubbi, paure, ansie, ad esempio per aver sbagliato strada, o per il sopraggiungere della nebbia o di un temporale, il bambino se ne accorgerebbe immediatamente, e per lui sarebbe il dramma.
I bambini vogliono imitare i grandi, sentirsi autonomi. Anche in montagna, è senz'altro consigliabile cercare di responsabilizzarli: assegnare piccoli compiti, far portare il loro zainetto personale, quando possibile far guidare a loro il gruppo.
Avvicinandoli in questo modo alla montagna, probabilmente si appassionereanno come noi e forse più di noi. Potremo trasmettere loro tutta la nostra esperienza e condividerne di nuove.
4 commenti:
Ciao Dono,
in quello che dici rivedo me da bambina verso i miei genitori e soprattutto mio padre, del quale mi fidavo ciecamente e che, come tu dici, non si è mai fatto prendere dal panico in situazioni di emergenza in montagna...
Pensa che lui ci ha portati in vetta alla Punta Rossa della Grivola quando io avevo 6 anni e mio fratello 10.
Incoscienza? Non credo e comunque è una cosa di cui lo ringrazio: non mi sono più spinta così in alto (3600 mt)...così giovane (e in generale da quel momento fino ad ora!)
Io spero di saper trattare i miei (speriamo) figli allo stesso modo in cui mio padre fece con me e mio fratello!
A presto e grazie,
Maria Chiara
Sono daccordissimo con te.I bambini in montagna danno grande soddisfazione,a volte più degli adulti che spesso si "lagnano" per la fatica.I bambini,loro,sembra che abbiano energia da vendere e tanta voglia di nuove scoperte.
Buon fine settimana...Master
Ciao, ai miei figli non sono riuscito a passare la passione della montagna (insieme ad altre passioni) perché in me è nata da poco, loro ormai sono grandi e figurati se desiderano seguire le passioni del papà! Penso che approcciarsi alla montagna già da piccoli deve essere un'esperienza meravigliosa da consigliare. In fondo andare al mare è più semplice!!
Ciao.
berardo
Ciao Dono prova ad andare a visitare un nuovo blogger della Sardegna (forse lo conosci)
http://balestri05.blogspot.com/
Ciao.
berardo
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