INIZIO TORRI DI CASANOVA
DA VADO DI CORNO VERSO IL BRANCASTELLO
Venerdì 29 giugno io e Paolo partiamo di buon ora da Roma e alle 6.35 dopo aver lasciato la carrozzabile per Campo Imperatore per il bivio di Sant'Egidio, ci incamminiamo lungo la mulattiera che porta a Vado di Corno. La giornata è splendida e una magica atmosfera ci avvolge nel magnifico paesaggio circostante. L'aria del mattino è fresca e frizzante e ci aiuta ad affrontare con un passo regolare la salita. La voce silenziosa della natura viene interrotta di tanto in tanto da qualche nostra breve conversazione. Lungo la cresta che ci conduce in vetta al Monte Brancastello ammiriamo la straordinaria bellezza del paesaggio che si staglia a 360° . Un breve momento di sosta per un sorso d'acqua e uno sguardo verso le Torri di Casanova, prossimo punto di arrivo. Alle nostre spalle il Corno Grande si mostra a noi con tutta la sua magnificenza. Il sole comincia a farsi sentire e con i suoi raggi ci illumina e ci riscalda. Dopo una breve discesa giungiamo al Vado di Piaverano e in breve sotto la prima Torre di Casanova. Divertendoci affrontiamo lungo scalette e funi metalliche la prima torre. L'umore ci sale e siamo felici ed entusiasti del bel percorso che via via si presenta, pur consapevoli che sarà ancora lungo e faticoso. Con sali e scendi per pendii brecciosi, raggiungiamo la Forchetta di Santa Colomba. Saliamo poi un breve camino con scaletta e dopo alcune corde fisse guadagnamo la cima di Monte Infornace. Il panorama cambia continuamente e ci mostra nuovi scorci di differenti bellezze. Dinanzi a ciò ci sentiamo molto piccoli, possiamo solo contemplare. Anche le foto che cerchiamo di catturare per immortalare questi momenti non saranno di certo in grado di mostrare ed esprimere tutto quello che vediamo, sentiamo, respiriamo. Con negli occhi impressi tutti questi attimi continuiamo il nostro cammino affrontando ptima una sella e poi lungo un ripido pendio un pò esposto raggiungiamo la cresta che in breve ci porta in cima al Monte Prenna. Guardiamo l'orologio che vediamo che sono le 11,15. A questo punto un pò di stanchezza comincia a farsi sentire. Ci consultiamo su come stiamo e valutiamo il tempo che avremmo impiegato per la discesa, ma soprattutto che non abbiamo la macchina a Fonte Vetica. Essendo per giunta venerdì avremmo trovato qualche buon anima che ci avrebbe dato un passaggio fino al punto di partenza? Fatte le varie valutazioni decidiamo di scendere e optiamo per la Via dei Laghetti che si innoltra lungo un canalone a sud. Dopo esserci sfamati e dissetati abbiamo scattato, e via lungo la discesa lungo in un ambiente selvaggio e mai banale incontrando alcuni passaggi di II e III-. Abbiamo potuto ammirare le suggestive pozze d'acqua (i laghetti). Giunti al vallone della Canala e oltrepassato il fontanile di San Lorenzo e un paio di ricoveri, abbiamo affrontato il lungo pianoro che conduce alla strada asfaltata sbucando nei pressi del bivio di Santo Stefano di Sessanio. Stanchi e accaldati abbiamo confidato nella provvidenza di qualche passante automunito per un passaggio. Le prime rare macchine, ai nostri segni autostoppistici hanno tirato dritte. Abbiamo cosi percorso circa tre chilometri prima che un generoso giovane romano si sia fermato e reso disponibile per il passaggio. Che dolce sollievo aver appoggiato i nostri fodo schiena su quei morbidi sedili rinfrescati dell'aria condizionata. Dopo un caloroso ringraziamento al nostro benefattore ci siamo velocemente cambiati e inforcata la macchina ci siamo diretti a una dei bar di Fonte Cerreto per festeggiare non solo la magnifica giornata trascorsa ma anche Paolo visto che ieri era il suo onomastico, naturalmente in conto delle fresche birre e degli stuzzichini che le accompagnavano è toccato a lui.
La fatica fatta è stata di gran lunga appagata in questo bellissimo giro.Domenico