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domenica, dicembre 23, 2007

PROGETTO SUDAN


L'importo della serata per sostenere il progetto del centro scolastico a Karya 2 (Khartoum - Sudan) è stato di £ 170,00. Ringrazio tutti quelli che hanno voluto collaborare a questa iniziativa.

martedì, dicembre 18, 2007

INVITO PER VENERDI' 21 DICEMBRE

Questo momento vuole essere un'occasione che oltre ad un brindisi d' augurio è un momento per contribuire ad un progetto importante verso quelle persone che in questo momento ne hanno più bisogno.

lunedì, dicembre 17, 2007

Cima Casarene OK!






- 4° è la temperatura che abbiamo registrato a Poggio Moiano alle 9.20 del mattino, prima di incamminarci per la cima del Casarene. Tutti e dieci i partecipanti, tra cui due formidabili ragazze di 12 anni, Marta ed Elisabetta, ben incappucciati abbiamo iniziato la nostra salita lungo la comoda mulattiera che dopo un po’ ha lasciato posto al sentiero n 309a che ci ha inoltrato all’interno del bosco ormai completamente spoglio delle sue chiome. Con il passar dei minuti, e grazie al primo sole, i nostri corpi si sono riscaldati costringendoci ad alleggerirci degli indumenti in soprappiù.

Risaliamo con calma e tutto il bosco fino a giungere una radura. Qui il sentiero prosegue dritto verso Orvinio mentre per la nostra cima dobbiamo girare a sinistra lungo delle rocce calcaree che lungo la cresta completano l’ultimo tratto del nostro percorso. Alle ore 12.30 circa raggiungiamo la cima. Essa consiste in un ometto di sassi nascosto fra gli alberi ed in mezzo è conficcata un’umile croce di legno malferma. Attorno alla croce scattiamo alcune foto di gruppo. Siamo a 1191 m, e il freddo si sente un po’ di più. Ci spostiamo per consumere il pranzo nella radura più sotto riscaldandoci al sole. Possiamo ammirare il panorama sulla cresta del Monte Pellecchia, sul Monte Serrapopolo e la cima del Monte Gennaro imbiancata dalla neve caduta nei giorni precedenti. Per finire e festeggiare, Paolo estrae dal suo zaino una bottiglia di limoncello che data la temperatura sembrava appena uscita dal frigorifero. Un giusto sorso ha terminato il frugale pasto.Per completare l’anello del percorso siamo riscesi per il sentiero n 309 passando lungo il confine che delimita il comune di Poggio Moiano con quello di Scandriglia. Scendendo abbiamo potuto ammirare e fotografare i doni di questa giornata. Il panorama spaziava dal Monte Soratte al Monte Terminillo. La flora che grazie all’occhio attento e la conoscenza del nostro Pino, è stata ammirata e conosciuta. Alle 14.50 terminiamo il giro nei pressi del fontanile ghiacciato di Fonte Castello vicino al punto di partenza. Qui le nostre due giovani escursioniste non ancora stanche della giornata, hanno dato sfogo ad un improvvisato pattinaggio sul ghiaccio sulle pozze d’acqua ghiacciata davanti al fontanile. Oggi la nostra escursione ci ha lasciato un bel momento di condivisione e una conoscenza della natura sotto il suo manto invernale.

Domenico

P.S. tante altre foto dell'escursione le potete trovare CLICCANDO sulla collonnina di DX "GUARDA TUTTI LE FOTO DEL BLOG"

venerdì, dicembre 07, 2007

Domenica 16 dicembre (Cima Casarene 1191m)




Dislivello complessivo
+ 563 m andata; -563 m ritorno


Tempo di percorrenza
3 h andata, 2 h discesa. 5 ore complessive


Informazioni generali

Percorso di difficoltà medio-facile, su sentiero, con salita e discesa.

Descrizione generale del percorso

Siamo all’estremo Nord del Parco Naturale regionale dei Monti Lucretili.

Da Poggio Moiano ci prendiamo la strada sterrata carreggiabile che dal paese
porta a Fonte Castello.
Nei pressi della Fonte, a quota 628 m, imbocchiamo, oltre una “passina”

(cancelletto di legno e fil di ferro che poi avremo cura di richiudere)

il sentiero 309, il più lungo del Parco. Infatti prosegue oltre Cima Casarene, ma noi, per completare l’anello lo abbandoneremo dopo la vetta per una sua variante, il n° 309a, che torna nel versante di Poggio Moiano.

Tutti I segnali sono colorati con vernice rossa e bianca.

COME ARRIVARE A POGGIO MOIANO


martedì, dicembre 04, 2007

Monte Velino






Il meteo sabato scorso dava bel tempo per tutto l’arco della giornata, così ho pensato di farmi un'escursione sul Monte Velino (2487 m). Dopo essermi preparato lo zaino con l’aggiunta di ramponi e piccozza, alle 7.30 sono partito da Roma solo soletto in direzione di Magliano Dei Marsi (Abruzzo), per poi raggiungere il piccolo paese di Rusciolo a circa 900 m d'altitudine. Da qui alle 8.30 ho iniziato lungo il sentiero n°3 la mia salita. Ho incontrato nubi basse per tutto il tratto del bosco, perdendo di vista il bel sole che mi aveva accompagnato per tutto il viaggio. Ho rivisto la sua presenza appena fuori del bosco un po’ prima di arrivare alla fontana Sevice (1975 m). Sotto di me si stendeva un tappeto di nubi bianche che copriva tutto il tratto appena percorso non facendomi intravedere nulla della piana del Fucino. Da quest’altitudine fino in vetta avrei trovato una montagna tutta innevata. Procedendo senza l’uso dei ramponi per la soffice neve, ho scorto in lontananza tre escursionisti che mi precedevano. Arrivato nei presi della capanna Sevice ( ho iniziato a risalire il sentiero verso il Monte Sevice. Gli scarponi mordevano il terreno su tratti ghiacciati e punti dove sprofondavo fino a metà polpaccio. In breve le tre piccole figure che mi precedevano si facevano sempre più vicine fin tanto da raggiungerle. Un momento di sosta per salutarli e notare che stavano indossando i ramponi. Dopo un po’ sono ripartito senza ritenere opportuno per il momento l’uso dei ramponi e augurandoci un arrivederci in vetta. Giunto alla base della breve ma più ripida cresta nord del Velino. Dopo averlo osservato ho ritenuto che per prudenza fosse meglio affrontarlo con i ramponi e piccozza. Nei tratti successivi prima di giungere il punto più elevato, ho incontrato effettivamente in vari punti dei tratti ghiacciati. Arrivato in cima ho potuto ammirare le vette innevate del Gran Sasso, del Sirente, della Maiella e poi i monti Carseoliani fino a Lucrateli il Morrone e il Muro Lungo, uno spettacolo da rendere grazie a Dio. Ritrovandomi anche con gli amici citati in precedenza, ho scoperto che due di loro erano Enza e il marito Gerardo di Roma di cui avevo visto più volte le loro firme sul libro di vetta e dove avevo lasciato un saluto con il desiderio di incontrarli un giorno magari su questa cima. Parlando mi hanno detto sono saliti sul Velino più di 400 volte in tutte le stagioni sia di giorno sia di notte. INCREDIBILE!!!!!!! Foto d’obbligo sotto la gran croce posta sulla cima e lo scambio d'indirizzi per poter organizzare una volta insieme questa salita. Sarei voluto scendere con loro, ma il tempo non me l’ha permesso. Velocemente ma con prudenza mi sono incamminato verso la lunga discesa. Come ogni volta mi sono rimasti impressi negli occhi e nell’anima le bellezze di cui anche oggi ne ho potuto godere.

Alla prossima con Enza e Gerardo.

Domenico

Monte Velino





lunedì, novembre 26, 2007

Monte Gemma






Dal Pian della Croce siamo partiti verso le 9.45, in una giornata un po’ uggiosa, alternata da pioggia a brevi schiarite. Questo non ha in ogni modo scoraggiato gli otto coraggiosi escursionisti: Emmanuela, Adelaide, Pino, Fabrizio, Lorenzo, Flavio, Roberto ed io, riparandoci sotto le nostre mantelle e con lo spirito da veri montanari, abbiamo raggiunto la meta. La pioggia non ci ha permesso di fermarci per consumare il pranzo che faremmo invece all’arrivo alle nostre macchine.
L’escursione si è rivelata molto bella in una delle zone più selvagge dei Monti Lepini orientali. Il percorso si è alternato tra boschi di leccio e faggio e verdi radure con cavalli al pascolo, per poi emergere in un sentiero tutto in cresta fino alle cime del Monte Salerio e Gemma. La poca visibilità non ci ha fatto godere il magnifico panorama che da questi luoghi si ammirare. Le foto oggi sono state veramente poche. Questa gita è da ripetere senz’altro con delle condizioni meteo migliori. Vediamo se in primavera riusciamo a ritornarci.
Il ritorno è stato veloce, e raggiunte le nostre auto accompagnati da un pallido sole negli ultimi minuti che ci ha tolto di dosso un po’ d’umidità accumulata. In tutti nonostante il tempo avverso, si manifestava la gioia di aver trascorso insieme questa giornata e di aver magnificato la bellezza della natura sotto questa sua veste. Dopo esserci cambiati velocemente e aver mangiato il nostro pranzo abbiamo deciso per una cioccolata calda in un bar. Qui Flavio ha estratto dallo zaino un contenitore di plastica contenente una squisita torta di cioccolata fatta con le proprie mani. Il tutto è servito per rinfrancarci e rimetterci in sesto per affrontare il viaggio verso Roma.
Domenico

giovedì, novembre 15, 2007

Escursione Domenica 25 Novembre

MONTE GEMMA (1457 m)
passando per il MONTE SALENTO (1439)
catena montuosa Monti Lepini

da Fonte S. Serena (1100 m) a circa 10 km dal paese di Supino (FR)

Tempo di salita: 1,30 ore

Tempo di discesa: 0,50 ore

Dislivello: 425 m

Difficoltà: T = turistico Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri.

Appuntamenti: alle 7,30 in Piazza Bologna davanti alle poste (metro B)

o alle 8,30 all'uscita del casello autostradale di Frosinone (A1 per Napoli)

Abbigliamento: portare qualche cosa di pesante, giacca a vento, pile, berretto, guanti.

IN CASO DI CATTIVE CONDIZIONI METEO L'ESCURSIONE SARA' SOSPESA

Cartina stradale per arrivare a Supino





martedì, ottobre 30, 2007

Rob Hill






Ho avuto il piacere di conoscere Rob Hill in occasione del premio “Great Comebacks®”che vuol dire “Grandi ritorni alla vita”, alla sesta edizione nel nostro paese è assegnato, ogni anno, a chi con coraggio ha ripreso un’esistenza normale e vuole dimostrare che è possibile una rinascita. L’evento ha una grande tradizione in America, dal 1984 si svolge anche in Italia. A consegnarlo ai nuovi vincitori e agli stomaterapisti che li hanno aiutati, Rob Hill, l’ambasciatore del premio, atleta di Triatlhon, scalatore e alpinista, stomizzato e affetto da morbo di Crohn.

Quando nel 1984, gli fu diagnosticato il morbo di Crohn, Robert William Hill era un ragazzo di 24 anni come tutti gli altri, innamorato dello sport e dell’avventura. Fu una dura battaglia all’inizio, e un anno e mezzo dopo gli fu asportato il colon.

Un nuovo modo di stare al mondo, di riconsiderare la priorità della vita e per questo riuscire ad amarla di più. Sono gli stomizzati, persone incontinenti 24 ore su 24, che vivono con una sacca adesiva di raccolta. Molti di loro riescono a vincere la sfida più difficile: recuperare la propria vita.

Rob Hill, la sua battaglia più dura l’ha vinta. Ora, dopo le 6 vette più alte del mondo, punta per il prossimo anno a scalare quella più alta in assoluto, l’Everest.

“Raggiungendo un obiettivo estremo, - dice – spero di dimostrare ad altre persone che hanno disturbi intestinali cronici che questa situazione non deve impedire loro di vivere pienamente la propria vita. Quando mi trovai davanti alla scelta tra perdere il colon oppure perdere la mia vita, decidere non fu difficile. La vita con la stomia è stata la mia seconda chance e non intendo sprecarla”.

Domenico

lunedì, ottobre 29, 2007

Monte Puzzillo 28/10/2007






L’ultima domenica di ottobre ci ha regalato una bella giornata di sole anche se accompagnato da un fresco vento che a tratti sulla cresta ci ha costretto a coprirci con giacche e berretti.

Al Passo della Chiesuola di Lucoli (punto di partenza) per il Monte Puzzillo, ci siamo ritrovati in 26 di cui 11 nuovi. Con mia sorpresa è venuto anche un ragazzo di 20 anni Flavio conosciuto alla giornata gen del giorno prima. Incuriosito dalla mia esperienza raccontata in sala ha voluto subito partecipare a questa uscita. Una signora di Roma che abbiamo incontrato al passo la quale pensava di fare lo stesso nostro stesso itinerario ha chiesto se poteva aggregarsi a noi visto che era da sola. Alla fine della giornata è rimasta contenta sia dell’escursione sia dello spirito che ha trovato nel gruppo, ha voluto essere inserita nella mailig list per i prossimi appuntamenti.

Lungo il percorso abbiamo incontrato Pietro e sua moglie partiti un po’ prima di noi. Sono anche loro inseriti nella mailing list e quindi informati che oggi saremmo stati li. Il numero così è salito a 28. L’ascesa è stata bella, con un panorama a 360° dove si potevano ammirare da una parte il Gran Sasso e la Maiella già imbiancati con la prima neve. Via via osservando in senso orario, il Sirente, la Magnola, il Cafornia, il Velino, il Muro Lungo e il Morrone. Lungo tutta l’ascesa fino alla cima, dove tutti siamo arrivati, dal piccolo Simone (10 anni circa), a le persone più “mature”, il gruppo ha sempre mantenuto la sua caratteristica e cioè di essere appunto un gruppo dove tutti insieme ci si incoraggia e ci si aiuta per raggiungere l’obbiettivo. Rallentare il passo, aspettare che tutti superassero i pochi punti più impegnativi, proporre magari una sosta in più per riprendere fiato a quelli meno allenati, sono state tutte piccole attenzioni dove ognuno ha potuto donare qualche cosa di sé a l’altro. L’impegno certo si è fatto sentire ma la gioia di avercela fatta mascherava bene i volti affaticati.

Durante il pranzo in vetta qualcuno ha estratto dallo zaino una bottiglia di vino e una bottiglietta di grappa, molto gradite da tutti. Prima di ripartire lungo la discesa per la Valle del Morretano abbiamo scattato le rituali foto di vetta. In fila indiana abbiamo intrapreso il breve e un po’ ripido sentiero che in poco tempo ci ha condotti tutti in fondo alla valle. Lungo questo tratto sono state date alcune dimostrazioni ai meno esperti su come si usano i piedi e i bastoncini nei tratti più ripidi e sconnessi. Durante il lungo tratto della valle che porta al Passo della Chiesuola si sono formati piccoli gruppetti dove un dialogo spontaneo e semplice ha dato la possibilità di conoscere soprattutto quelli che venivano per la prima volta e di raccontargli delle nostre vite.

Giunti alle macchine tutti stanchi ma contenti, dopo il cambio di scarpe e indumenti ci siamo salutati lasciando a tutti il mio nuovo biglietto da visita. Alcuni hanno preferito partire subito, con altri ci siamo recati per una bevanda calda nel vicino bar nei pressi di Campo Felice.

Anche questa uscita è stata una nuova occasione per conoscere altre nuove persone che vivono a Roma e con cui è nata un’amicizia.

Domenico

P.S. altre foto le trovate cliccando a dx "GUARDA TUTTE LE FOTO DEL BLOG"

martedì, ottobre 16, 2007

DUE APPUNTAMENTI 27 E 28 OTTOBRE

Preimo appuntamento:

Invito tutti i visitatori dai 16 ai 30 anni del blog a un pomeriggio dove potrete conoscere di più le mie scelte di vita e i mieiideali condivisi con tantissimialtri giovani. Lo sport per me è un mezzo per poterli comunicare.
Ciao Domenico

28 OTTOBRE M. PUZZILLO (2174 m)

Secondo appuntamento:
PANORAMA DALLA VETTA DEL PUZZILLO

VETTA DEL PUZZILLO LUNGO LA DORSALE VERSO IL MONTE CORNACCHIA
MONTE FRATTA
USCITA DAL BOSCO

Solitaria e panoramica, la cresta è una meta interessante, il percorso permette di raggiungere di seguito il monte Fratta (1878 mt.), il Monte Cornacchia (2010 Mt) e infine la cima del Puzzillo a 2174 mt di altitudine.

Da Roma uscita al casello di Tornimparte-Campo Felice.
Si segue la strada per Campo Felice fino al passo della Chiesuola di Lucoli (1656 m, 9 km dall'autostrada), da qui si parte.

Dislivello: circa 580 m

Tempi: circa 2.15 ore di salita, 2 oreper la discesa

Difficoltà: media

Attrezzatura: vestiario, portare qualcosa di pesante

Note: percorso di cresta con magnifici panorami verso le principali catene dell'Appennino Centrale

sabato, ottobre 13, 2007

ESPRESSIONI "ARTISTICHE"

ATTIMO FUGGENTE
REALTA' A DUE
COMPOSIZIONE 1
AL DI LA' DEL MURO
PASSAGGIO
SOGNO
SUONATORI DI JAZZ
COMPOSIZIONE 2
ALDO M.

ESPLOSIONE DI FORME
IN GIARDINO
VITA CAMPESTRE (5 m x 2.5 m) PARTICOLARE VITA CAMPESTRE
IL MIO STUDIO
ALCUNE MIE OPERE
DOMENICO